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20/10/2021

Le spese condominiali hanno ad oggetto le parti comuni dell’edificio e tutti i condòmini devono contribuirvi in proporzione ai rispettivi millesimi di proprietà.

L’ articolo 1117 del codice civile contiene un elenco di beni comuni (per esempio i muri, i tetti, le scale, ecc.) ma non cita i balconi.

Questo vuoto normativo ha determinato, nel passato, posizioni diverse circa la disciplina per la ripartizione delle spese per i balconi.

Oggi la situazione è più chiara: grazie alle sentenze dei giudici si possono individuare alcuni principi generali.

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Balconi incassati e balconi aggettanti

É importante sapere la differenza tra questi due tipi di balconi.

- balconi incassati: sono quelli all’interno dei muri perimetrali che hanno una funzione di sostegno e copertura. I balconi incassati sono di proprietà comune dei titolari dei rispettivi piani sovrapposti, i quali si dividono anche le relative spese.

- balconi aggettanti: sono quelli che sporgono rispetto ai muri perimetrali dell'edificio. Costituiscono quindi un prolungamento della corrispondente unità immobiliare e appartengono quindi, in via esclusiva, a chi ha la proprietà di quest'ultima.

La funzione di una determinata parte del balcone incide sulla suddivisione delle spese

  • Se l’intervento di manutenzione concerne la struttura portante del balcone, la spesa va pagata da chi ha la proprietà dell'immobile.
  • Se invece si tratta di intervenire sul rivestimento del balcone, la relativa spesa va ripartita tra tutti i condòmini (si applica quindi l’articolo 1117 del codice civile; i balconi in questo caso contribuiscono al decoro architettonico dell’edificio).

Linee guida circa i vari elementi che compongono un balcone

Il pagamento delle spese relative alla parte interna del balcone ed al piano di calpestio (impermeabilizzazione e pavimentazione) spetta al singolo proprietario del balcone.

Gli elementi esterni dei balconi (per esempio ringhiere, parapetti, frontalini, fioriere), se contribuiscono al decoro architettonico dell’edificio, sono parti comuni. Dunque i relativi costi gravano su tutti i condòmini.

Che bonus fiscale si può chiedere in caso di lavori sui balconi?

L’Agenzia delle entrate (risposta n. 411 del 25 settembre 2020) ha chiarito che sono ammessi al bonus facciate gli interventi su balconi o su ornamenti e fregi, purché si tratti di interventi di consolidamento e di ripristino, inclusa la mera pulitura e tinteggiatura della superficie, o di rinnovo degli elementi costitutivi degli stessi.
Il bonus facciate spetta anche per le spese sostenute per la rimozione e impermeabilizzazione e rifacimento della pavimentazione del balcone nonché per la rimozione e riparazione delle parti ammalorate dei sotto-balconi e dei frontalini e successiva tinteggiatura.

I contenuti di cui sopra hanno carattere meramente informativo e non possono sostituirsi ad una consulenza da parte di un professionista qualificato sul caso specifico. In nessun caso la compagnia può essere ritenuta responsabile dell’utilizzo che ne può essere fatto.

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