
Prestare l’auto a un familiare non convivente:
si può fare o no?
Negli ultimi mesi si è diffusa l’idea che, con la legge di riforma del Codice della Strada 177/2024 dello scorso dicembre, non si possa più prestare l’auto liberamente, nemmeno a un familiare.
Si parla di deleghe, contratti di comodato, multe salate… ma cosa c’è di vero?
Facciamo chiarezza: la riforma del Codice della Strada non ha in alcun modo modificato questa materia, quindi sì, puoi ancora prestare la tua auto. Ma ci sono alcune regole da conoscere, soprattutto se il prestito dura più di 30 giorni.
La legge 177/2024 ha introdotto alcune modifiche al Codice della Strada, ma non ha cambiato nulla riguardo al prestito temporaneo dei veicoli. Le regole su chi può usare un’auto intestata a un altro sono le stesse di prima, e si trovano negli articoli 93, 93-bis e 94.
La norma importante è l’articolo 94, comma 4-bis, che riguarda i casi in cui una persona diversa dall’intestatario ha la disponibilità dell’auto per più di 30 giorni.
In questi casi, bisogna comunicare la cosa alla Dipartimento per i trasporti, ai fini dell'annotazione sulla carta di circolazione. Non farlo può costare caro: la multa può arrivare fino a 3.629 euro.
Non stiamo parlando di un uso occasionale, non si tratta assolutamente di “prestito” dei veicoli; si tratta di situazioni molto più strutturate nelle quali la disponibilità (quindi il possesso), e non meramente la conduzione del veicolo, risulta in capo ad un soggetto diverso dall’intestatario della carta di circolazione, per un periodo superiore ai 30 giorni.
La norma riguarda chi ha l’auto “in mano” per un lungo periodo. È pensata per situazioni come il noleggio a lungo termine, il leasing, il comodato gratuito tra aziende o l’usufrutto.
Un esempio classico: l’auto è intestata alla società Y (locatore), ma viene usata tutti i giorni dalla società X (locatario). In questo caso, X deve comunicarlo al Dipartimento dei trasporti (la Motorizzazione).
Quando non serve nessuna comunicazione
Puoi prestare la tua auto liberamente e senza formalità se:
• la usano per meno di 30 giorni;
• chi la guida ha la tua stessa residenza (es. genitore e figlio che abitano insieme);
• il prestito è occasionale (un amico te la chiede per un weekend o un breve viaggio).
Bella domanda. In effetti, è quasi impossibile dimostrarlo. E questo ci fa capire il senso della norma (la cosiddetta "ratio legis"): non si vuole impedire il prestito, ma regolamentare il possesso prolungato o la locazione, di un veicolo, da parte di chi non ne è proprietario.
Perché? Per evitare situazioni illegittime, che possano pregiudicare la sicurezza della circolazione anche tramite l’omissione degli obblighi amministrativi che conseguono alla proprietà di un veicolo. Garantire quindi che ci sia sempre qualcuno rintracciabile e responsabile per bollo, revisione Ministeriale periodica, copertura assicurativa RCA ecc. Tutto qui.
La ratio quindi è la sicurezza, dalla quale deriva la rintracciabilità di colui che è obbligato a determinate attività, anche amministrative, per poter far circolare regolarmente il veicolo.
Attenzione: anche se è lecito prestare la propria auto, ci sono dei rischi da considerare. Chi è intestatario del mezzo risponde sempre, è "obbligato in solido" con il conducente , e comunque in sua sostituzione, dei danni arrecati a cose o persone.
Fa eccezione solo il caso di furto del veicolo (cioè conducente non autorizzato) o clonazione della targa (ma questa è tutta un'altra storia).
Ma se dai le chiavi volontariamente, anche solo per un favore, sei corresponsabile di quello che succede su strada.

Se presti l’auto per più di 30 giorni consecutivi ad una persona che non faccia parte del tuo nucleo familiare convivente (stessa residenza), è meglio mettere tutto nero su bianco.
Puoi fare una delega o compilare un contratto di comodato gratuito: esiste un apposito modulo facsimile, il TT2119, disponibile in ogni ufficio provinciale della Motorizzazione Civile.
E se il viaggio è all’estero, la delega scritta è fortemente consigliata, anche se il prestito dura meno di 30 giorni. Potrebbe evitarti problemi con le autorità straniere.

In conclusione: niente panico, ma attenzione!
Prestare l’auto non è vietato e non serve nessun contratto per un uso breve o familiare. Ma se il prestito diventa lungo e stabile, meglio regolarizzare tutto.
E per proteggersi da interpretazioni poco chiare o contestazioni? Una polizza di Tutela Legale può essere una buona idea. Quando le regole sono complesse, avere chi ti difende fa la differenza.
Giorgio Piazza
ARAG SE Italia
Divisione Tecnica Sinistri
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