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03/08/2022

5 minuti per la lettura

 

Prendere il sole, nuotare, leggere, giocare a beach-volley...
La spiaggia è un luogo perfetto per rilassarsi e divertirsi.

Ci sono però dei "confini" da rispettare anche quando si è in ferie al mare.

Inoltre la sostenibilità non dovrebbe mai andare in vacanza: mantenere buone abitudini green è un regalo prezioso che possiamo fare all'ambiente che ci circonda.

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Arrivi in spiaggia e vuoi fare una di queste 8 cose? Verifica se ci sono dei limiti

1. Fumare in spiaggia

In Italia si può fumare all'aperto, ma ci sono anche dei divieti.
La lista dei comuni italiani smoke free si allunga infatti sempre di più.

Le ordinanze adottate in molti comuni vietano il fumo di sigaretta anche fino a 10 metri dalla battigia e il divieto potrebbe essere valido sia negli stabilimenti attrezzati sia nelle spiagge libere.

Controlla quindi se nel comune dove sei in vacanza ci sono dei limiti al fumare in spiaggia.
Il divieto va comunque segnalato con appositi cartelli.

2. Fare il bagno con cattivo tempo

Prima di andare in acqua è buona norma dare un'occhiata alle bandiere che danno precise indicazioni sullo stato del mare. Ecco cosa ti dicono:

Bandiera bianca: si può tenere aperto l’ombrellone e fare il bagno;

Bandiera gialla: si deve chiudere l’ombrellone;

Bandiera rossa: avverte innanzitutto delle pericolose condizioni del mare. Può anche indicare che il bagnino è momentaneamente fuori dalla postazione di controllo. Con una bandiera rossa si può ancora fare il bagno ma si deve prestare molta cautela.
La bandiera rossa non va confusa con il divieto di balneazione che invece viene emesso a seguito di ordinanze della capitaneria di porto o del Comune.

3. Portare i cani in spiaggia

I cani possono transitare sulla battigia ma non sostarvi in modo permanente (ma questo vale anche per le persone che li accompagnano).

La battigia è quella parte di spiaggia, contro cui le onde si infrangono al suolo, che si estende per circa cinque metri dal limitare del mare.

Sulle zone della spiaggia date in concessione dal demanio, chi è titolare della concessione può consentire l’accesso agli animali domestici ma anche vietarlo (l'accesso dei cani può essere quindi limitato da chi gestisce, per esempio, un bagno).

4. Pescare in spiaggia

Per la pesca ricreativa (non professionale) occorre ottenere un permesso gratuito obbligatorio, sia se si vuole pescare dalla spiaggia che a bordo di un natante.

La registrazione va fatta presso il sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
A registrazione avvenuta si stampa l’autorizzazione che poi si deve portare in spiaggia.

5. Accendere fuochi in spiaggia

In linea di principio è vietato fare i falò sulla spiaggia.
Il regolamento comunale vieta spesso infatti l’accensione di fuochi o comunque impone forti restrizioni.

Se si viola il regolamento del comune vengono applicate delle sanzioni amministrative.
Inoltre accendere un falò sulla spiaggia può fare nascere, in presenza di certe condizioni, addirittura una responsabilità penale.

6. Lasciare l’ombrellone per più giorni consecutivi nelle spiagge libere

Anche in questo caso occorre informarsi sulle norme locali.
Alcuni comuni hanno imposto il divieto di lasciare sulle spiagge libere, oltre il tramonto, ombrelloni, sedie a sdraio, tende e altre attrezzature.

7. Fare rumore di giorno e di notte in spiaggia

Non si può mai superare la cosiddetta “normale tollerabilità” (art. 844 del Codice Civile).
Se il rumore diviene insopportabile le persone che lo subiscono possono anche chiamare le forze dell'ordine (il reato che potrebbe essere contestato è quello del disturbo della quiete pubblica; articolo 659 del Codice Penale).

8. Mangiare in spiaggia

Non c’è un divieto generale di portare in spiaggia cibo e bevande.
É però buona prassi ridurre gli sprechi di cibo ed assicurarsi che i contenitori del cibo non finiscano in mare o vengano lasciati sulla sabbia.

Altro tema è cucinare in spiaggia: in molte ordinanze balneari (emesse dai comuni e anche dalle regioni) si vieta di accendere fuochi o fornelli in ambienti diversi da quelli regolarmente adibiti a cucina.

Lo sai che...

Spiagge e lidi fanno parte del cosiddetto demanio marittimo dello Stato: sono beni di proprietà dello Stato (oppure di Regioni, Province o Comuni) e sono inalienabili.
Il demanio marittimo è oggetto di concessioni da parte dello Stato nei confronti di soggetti privati.

Uno stabilimento balneare non può fare pagare "un pedaggio" per raggiungere il mare e neppure posizionare, lungo la battigia, oggetti ingombranti come ombrelloni, lettini, ecc. che impediscono il passaggio.

In Italia è boom di stabilimenti green che fanno della qualità ambientale una scelta strategica.

Per esempio questi stabilimenti sono “plastic free”, recuperano tratti di dune, utilizzano piante autoctone, scelgono una gestione flessibile e aperta a tutti degli spazi in concessione e di produrre energia e acqua calda per le docce con pannelli solari.

Questo fenomeno dimostra quanto è cresciuta l’attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale e anche di come i turisti premino la scelta di impegnarsi nella lotta per fermare i cambiamenti climatici e per spingere l’economia circolare.

Una curiosità... si possono raccogliere sabbia, conchiglie o sassi in spiaggia?

No, non è possibile perché si tratta di elementi che appartengono al demanio.

A stabilirlo è il Codice della navigazione che punisce, con una sanzione amministrativa, chi preleva "arena, alghe, ghiaia o altri materiali nell’ambito del demanio marittimo" (art. 1162 del Codice della Navigazione).

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La polizza di Tutela Legale ARAG copre le spese dell’avvocato e del perito e dà un supporto legale costante mediante servizi e informazioni sempre accessibili.

Il nostro obiettivo è fare in modo che i clienti ARAG sappiano sempre cosa fare e a chi rivolgersi, anche solo se hanno un dubbio o una curiosità.

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