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30/04/2021

Il più grande rischio per il committente dei lavori è la revoca dell’agevolazione fiscale.

La procedura per il Superbonus 110% è molto complessa.

Per ottenerlo non basta fare i lavori sull’immobile ma serve anche:
- una corretta valutazione della classe energetica dell'immobile
- un “timbro” su tutto il progetto: la cosiddetta asseverazione da parte di un tecnico abilitato.

Il committente dei lavori cosa deve fare per tutelarsi?
Vediamolo insieme.


 

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Il committente dei lavori deve analizzare tutto il progetto

Con l’aiuto di professionisti competenti il committente dei lavori deve capire se ci sono:

- i requisiti di legge soggettivi e oggettivi ("posso accedere al bonus? posso sostituire la caldaia e nello stesso momento installare dei pannelli fotovoltaici?")

- la conformità urbanistica: nell’immobile non devono esserci abusi edilizi

- specifici limiti con riferimento alla spesa complessiva ammessa

- vantaggi specifici nella scelta tra detrazione, sconto in fattura o cessione del credito

- il miglioramento minimo di almeno due classi energetiche, in caso di interventi di efficientamento energetico

- clausole contrattuali che definiscono le responsabilità delle imprese e dei professionisti incaricati in caso di errori e/o ritardi.

 

Dopo l'inizio dei lavori il committente deve controllare i fornitori ed i professionisti incaricati

Il committente dei lavori deve vigilare:

- sulla impresa o le imprese che realizzano i vari interventi sull'immobile
- sul professionista incaricato di fare l'asseverazione
- sull'esperto fiscale prescelto
- su tutta l’operazione fino a quando è conclusa.

Perché è così importante l’asseverazione del tecnico?

Se il tecnico sbaglia il contribuente non riesce ad ottenere il beneficio fiscale.

Ma cosa significa asseverare?
Significa affermare con serietà e sicurezza.

L’asseverazione è necessaria sia per avere l’utilizzo diretto del Superbonus in dichiarazione dei redditi (detrazione in cinque anni), sia per la cessione del credito e lo sconto in fattura.

Chi assevera deve dichiarare che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti e che le spese sostenute sono congrue (articolo 119, comma 13, del Decreto Legge 34/2020, convertito dalla legge 77/2020).

Le asseverazioni vanno fatte solo da soggetti iscritti agli Albi professionali (per esempio architetti, ingegneri).

Il tecnico che assevera deve avere una polizza di assicurazione della responsabilità civile, con un massimale non inferiore a 500.000 euro, al fine di garantire ai propri clienti il risarcimento dei danni eventualmente provocati dall'attività prestata.

A chi viene inviata l’asseverazione?

Va trasmessa in via telematica all’ENEA - Agenzia nazionale per l'energia e lo sviluppo economico sostenibile - entro 90 giorni dal termine dei lavori.

Per un approfondimento sui documenti che vanno mandati e/o conservati clicca qui:

chi può chiedere il Superbonus

Responsabilità del tecnico che sbaglia l'asseverazione

Il tecnico può avere una responsabilità:

 
  • penale: i reati sono la falsità ideologica (art. 483 del codice penale) e la truffa aggravata ai danni dello stato (articolo 640-bis codice penale)
  • amministrativa: è prevista l’applicazione di una sanzione pecuniaria da 2.000 a 15.000 euro per ciascuna attestazione o asseverazione infedele resa
  • civile: la non veridicità delle attestazioni o asseverazioni comporta la decadenza dal superbonus 110% (articolo 119, comma 14, del Decreto Legge 34/2020) a danno del committente dei lavori
Dunque se il tecnico fa un errore il committente dei lavori, privato del beneficio, deve rivolgersi ad un avvocato per contestare al professionista il suo comportamento negligente.
 

I controlli dell'ENEA e della Agenzia delle entrate

L’ ENEA - Agenzia nazionale per l'energia e lo sviluppo economico sostenibile - verifica a campione il 5% delle asseverazioni trasmesse

L’Agenzia delle entrate procede alla verifica dei documenti circa i presupposti che danno diritto alla detrazione.

Se i requisiti per l’accesso al bonus non ci sono, l’Agenzia delle Entrate provvede a recuperare dal contribuente (che ha commissionati i lavori) l'importo corrispondente alla detrazione non spettante, maggiorato degli interessi.

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