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12/06/2023


Negli ultimi anni, quando acquistano un'auto, molti automobilisti manifestano particolare interesse su optional all’avanguardia: navigatore satellitare, vivavoce, bluetooth per collegare lo smartphone e altri strumenti al computer di bordo, apertura a distanza, chiavi elettroniche, cruise control, magari una telecamera interna ed un’altra esterna.

Ancora meglio se l’auto prevede la possibilità di impartire ordini vocali al computer di bordo e se questo comunica direttamente al conducente e al Servizio Assistenza eventuali problemi meccanici.
In quest’ultimo caso parliamo anche di “auto connesse”.

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Cosa sono le auto connesse?

Si tratta di veicoli in grado di dialogare tra loro, dotati di radar, telecamere, sensori di diagnostica e altri strumenti telematici sofisticati che, grazie alle connessioni internet e ai dispositivi mobili, sono in grado di connettersi con il mondo esterno, con le officine o con altri dispostivi, permettendo di semplificare la guida e di migliorare la sicurezza stradale o di ridurre i consumi.

Oggi le soluzioni più diffuse per le auto connesse sono i box Gps/Gprs per la localizzazione e la registrazione dei parametri di guida con finalità assicurative. Ma a trainare il mercato sono soprattutto le auto connesse tramite SIM o con sistemi bluetooth a bordo del veicolo.

Veicoli dotati di strumenti che permettono ad esempio di:

  • scegliere i percorsi più facili e sicuri evitando ingorghi e pericoli stradali in caso di incidente;
  • fornire informazioni sul parcheggio, consentendo addirittura di prenotare un posto auto dalla macchina prima di arrivare a destinazione;
  • monitorare quando il veicolo ha bisogno del tagliando periodico o se c’è un problema meccanico, dialogando direttamente con la casa automobilistica o l’officina meccanica;
  • accedere facilmente a musica, canali di social media, e-mail, rendendo l'auto un'estensione dell’ufficio o della propria casa.

La vendita di mezzi con queste caratteristiche è in aumento perché l'anno scorso è entrata in vigore la normativa europea che impone, per tutti i veicoli di nuova omologazione, l'adozione dei sistemi elettronici di assistenza alla guida come, ad esempio, la frenata automatica, il cruise control, l’avviso di cambio corsia o il riconoscimento automatico dei segnali.
Gli enormi investimenti da parte delle case automobilistiche in questo campo fanno pensare che nel prossimo futuro ci potrà essere una grande diffusione di veicoli a guida autonoma, sempre più connessi e stipati di sensori per evitare ogni pericolo legato alla strada e alle condizioni meteo.

Tante comodità che potrebbero creare problemi!

Ben pochi automobilisti sono consapevoli che la presenza a bordo di processori, sensori, telecamere, ecc… rischiano di minacciare la loro privacy se non viene prestata la massima attenzione.
Queste auto ipertecnologiche riescono ad immagazzinare un numero talmente elevato di informazioni che ci riguardano, al punto che un esperto informatico statunitense, specializzato in tematiche in ambito “motor”, ha affermato che:

“… al giorno d’oggi è riduttivo anche solo pensare che l’auto è un telefonino con le ruote. Le persone non si rendono conto di ciò che sta accadendo!”
 

Le parole dell’esperto informatico devono preoccuparci!

Dai sistemi multimediali via bluetooth o a connessione diretta transitano mail, messaggi vocali, sms e, naturalmente, anche i numeri di telefono salvati nell’agenda telefonica del computer di bordo, nel quale possono essere inconsapevolmente lasciati molti dati, anche sensibili.

 
Ecco solo alcune delle numerose informazioni che il “computer a 4 ruote”, cioè il veicolo connesso, può contenere:
  • le destinazioni impostate sul navigatore;
  • gli orari e i luoghi di utilizzo dell’auto;
  • l’ora in cui si è soliti partire da casa per recarsi al lavoro e quella di rientro;
  • i viaggi, il periodo in cui si effettuano e la loro durata.
  • la rubrica telefonica e i contatti;
  • le chiamate telefoniche effettuate e ricevute;
  • le email inviate e ricevute;
  • gli sms e i messaggi vocali;
  • la navigazione on line impostata sul navigatore o sullo smartphone, se collegato al computer di bordo;
  • il timbro della voce se sono stati usati i comandi vocali o il bluetooth;
  • il viso delle persone se l’auto è dotata di telecamere interne o di strumenti per controllare la stanchezza del pilota.
 

Non solo il veicolo, ma anche le sue chiavi.

Le chiavi elettroniche dell’auto possono essere collegate a un computer e rivelare una serie di dati riguardanti l’uso della vettura come la targa, il numero di telaio, i chilometri percorsi, la data dell’ultima revisione, lo stato del veicolo e perfino gli stessi estremi del proprietario.

Cosa potrebbe accadere se la chiave dell’auto o le informazioni contenute nel computer di bordo dovessero finire in mano a terzi non autorizzati?

Pensiamo, ad esempio, quando un’auto di questo tipo viene riconsegnata alla Concessionaria per essere rivenduta. Oppure, più di frequente, all'auto a noleggio che è stata utilizzata per medio-lunghi periodi.
Se ci si dimentica di resettare tutta la strumentazione di bordo, le informazioni riservate sarebbero a disposizione di numerose persone e qualcuna di loro potrebbe utilizzarle anche per fini illeciti!

A questo punto la domanda che ci dobbiamo porre è: anche l’auto rientra nell’ambito della “tutela della privacy delle persone”?

La risposta è affermativa e la conferma è arrivata anche da una recente sentenza della Cassazione, dove un automobilista italiano aveva fatto causa ad una nota casa automobilistica tedesca, perché aveva inavvertitamente consegnato una copia della propria chiave elettronica ad un soggetto, che si era poi rivelato un truffatore, il quale aveva approfittato dei dati che questa conteneva per rubare l’auto.

La Suprema Corte aveva confermato che il trattamento dei dati contenuti nella chiave elettronica di un’automobile deve essere fatto con le cautele imposte dalla legge sulla privacy e, dunque, nel rispetto del suo titolare, condannando la casa automobilistica al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali.

non è possibile consegnare o cedere la chiave a terzi senza l’autorizzazione del titolare, allo stesso modo in cui non sarebbe concepibile rivelare il suo numero di telefono, l’indirizzo e-mail o altri dati personali.

Precauzioni da prendere per non rischiare attacchi informatici

Abbiamo visto come un uso superficiale degli strumenti di bordo può facilitare gli attacchi "ransom" di hacker e malintenzionati, con richieste di riscatto rivolte ai proprietari ed agli utilizzatori di questo tipo di auto.
Per evitare problemi, bisogna considerare come, a bordo di un’auto, i propri dati o le abitudini siano rilevabili ed estrapolabili esattamente come accade quando si usa uno smartphone, un computer o un impianto domotico. E quindi bisogna agire di conseguenza, proteggendo i propri dati, i percorsi salvati sul navigatore satellitare e le telefonate, e cancellandoli quando si rende l'auto noleggiata o si vuole venderla.

I contenuti di cui sopra hanno carattere meramente informativo e non possono sostituirsi ad una consulenza da parte di un professionista qualificato sul caso specifico. In nessun caso la compagnia può essere ritenuta responsabile dell’utilizzo che ne può essere fatto.

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La polizza di Tutela Legale ARAG è di grande aiuto anche in casi come questi.
Grazie al Network di legali qualificati e selezionati della Compagnia, sarà possibile affidare la pratica ad un avvocato esperto anche in un ambito specialistico come quello della tutela dei dati personali.

Il nostro obiettivo è fare in modo che i clienti ARAG sappiano sempre cosa fare e a chi rivolgersi, anche solo se hanno un dubbio o una curiosità.

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