Estorsioni on line:
5 consigli pratici
09/12/2020
I ricatti realizzati tramite il web sono un fenomeno in costante crescita.
Un esempio tipico sono le e-mail inviate da astuti cybercriminali che informano gli utenti dell’ avvenuto hackeraggio del proprio sistema operativo e/o dell’account di posta elettronica.
Lo scopo è estorcere alle vittime un importo in moneta digitale, la cosiddetta criptovaluta, il cui pagamento potrebbe essere non più rintracciabile.
Hai ricevuto una email sospetta? Ecco cosa fare per non cadere in trappola.
Innanzitutto, se ricevi una e-mail in cui, ad esempio, viene detto che sei stato “scoperto” a visitare siti pornografici, il primo consiglio è di non aprirla perché certamente si tratta di una truffa.
La Polizia Postale ha dedicato a questo fenomeno un pool investigativo e da alcuni anni rileva una sempre più agguerrita attività di spamming a scopo estorsivo.
Nell’e-mail solitamente i cybercriminali comunicano all’utente di averlo colto in flagrante mentre visitava un sito porno; di aver scaricato tutte le informazioni riservate sul suo conto (cronologia dei siti web visitati, elenco dei contatti, e-mail inviate e ricevute, ecc.); di aver installato un virus sul computer tramite il quale avrebbero accesso alla webcam riuscendo addirittura a filmarlo in atti intimi e della vita quotidiana.
Da qui la minaccia di rendere pubblici, a tutti i contatti dell’utente - e quindi ad amici, parenti e colleghi di lavoro - la tipologia dei siti visitati nonché un fantomatico video dai contenuti osceni, intimi e imbarazzanti.
La e-mail dunque potrebbe essere così scritta: “Ho violato il tuo computer, ti ho scoperto mentre andavi su siti pornografici ed ora voglio dei soldi per non renderlo noto a tutti. Paga entro 48 ore!”.
Si aggiungono poi altre affermazioni, più o meno minacciose, per spiegare che tutto è stato tracciato.
Di solito inoltre queste e-mail sono scritte in un italiano stentato e le presunte prove del video non vengono allegate.
La Polizia Postale ha avuto modo di spiegare come sia tecnicamente impossibile installare un virus in grado di assumere il controllo del nostro dispositivo, addirittura attivando la webcam o rubando i nostri dati, anche nel caso in cui un soggetto sia entrato abusivamente nella nostra casella di posta elettronica.
Si tratta in sostanza di un’invenzione dell’autore del reato elaborata con il solo intento di gettare nel panico il destinatario dell’e-mail ed indurlo a pagare una somma illecita.
In collaborazione con:
Studio Legale Spagnuoli
Piazza F. Guardi 11
20133 Milano
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